mercoledì 27 febbraio 2013

Lune di sangue, di Marzia Musneci

Forse qualcuno dei miei 2 lettori sa che da quando ho (ri)cominciato a leggere libri gialli-polizieschi-thriller-ecc. sono sempre alla ricerca di autori italiani, non importa se famosi o sconosciuti.
A volte prendo delle fregature abissali, a volte faccio scoperte interessanti, a volte resto fulminato sulla via di... vedete un po' voi (Baker Street va bene?).
Correva l'anno 2012 quando il Giallo Mondadori mi avvisò -in edicola!- che una certa Mar(iagra)zia Musneci aveva vinto il Premio Tedeschi.
Marzia Musneci? Chi è costei?
La mia edicolante, Gabriella, fu così gentile che in cambio di 4 euro e 90 centesimi mi diede una copia di Doppia indagine, il romanzo che aveva appena vinto il premio Tedeschi uno dei premi più importanti nel segmento letturifero giallo.*
Ecco, quella fu una scoperta interessante, perché mi fece iscrivere Marzia Musneci tra gli autori da ricordare= se trovi ancora questo nome, non fartelo scappare.
Perciò, quando a inizio di questo mese Gabriella mi disse: sono arrivati i Gialli Mondadori, e vidi il nome della romana, che ha la fortuna di vivere ai Castelli, non ho esitato e ho dato all'edicolante altri 4 euro e 90.**
Ho così portato a casa questo Lune di sangue. Stavo finendo in quel momento la lettura di un libro con protagonista il commissario Wallander, perciò il volumetto giallo dovette aspettare qualche giorno sullo scaffale.
Poi, finalmente, venne il suo turno.
Cosa mi aspettavo da questo romanzo? Una conferma del'interesse provato per Doppia indagine? Anche. Qualcosa in più? Chi è che non si aspetta sempre qualcosa di meglio da un libro! So che non bisogna partire con delle aspettative quando si legge un romanzo, ma è inevitabile quando un altro lavoro ti è piaciuto. E poi, alla fine, vuoi sapere se hai speso bene i tuoi soldi.
Ora, terminata quest'interminabile premessa, vengo a Lune di sangue 
Il riassunto dalla quarta di copertina:
Questo è un paese tranquillo, gli omicidi non sono tra le specialità locali. Perciò fa scalpore il ritrovamento del cadavere di un uomo, trafitto da una ventina di coltellate e con le mani mozzate, in una grotta sul lago ai Castelli Romani, dopo una notte di luna piena. La grotta è da tempo teatro per notturni riti di magia, così la pista della setta satanica viene quasi naturale. Ma sarà quella giusta? Poi ci sarebbe anche la misteriosa sparizione di un disegno che ritrae una donna bellissima, ma naturalmente non c'entra nulla con quel truce assassinio. O c'entra? L'investigatore privato Matteo Montesi e l'agente di polizia Cristiana Perla, sua compagna, sono gli unici a non accontentarsi di facili risposte, esercitando il metodo del dubbio. Perché cose del genere non capitano mai per caso. Soprattutto in un paese tranquillo come questo.
Fino allo sfinimento ripeto che io non scavo minuziosamente alla scoperta di una struttura, non vado alla ricerca di assonanze nobili o di richiami classici. A me il libro me deve da' piace' de panza (dicono così a Roma?). Mi deve lasciare in bocca quel buon sapore di storia che acchiappa. Insomma, io il libro me lo devo godere, non lo devo dissezionare. 
E volete un segnale che mi ha fatto capire che il libro era ok? Il solito: mentre scorrevo le pagine, mi veniva voglia di prendere carta e penna e mettermi a scrivere anch'io.

Leggendo ho scoperto così che la coppia Montesi-Perla, l'investigatore dal volto umano e la poliziotta dal carattere scattoso, funziona ancora.
Matteo Montesi sembra trovarsi ancora meglio nei panni che Marzia gli ha ritagliato addosso: è più agile e scattante e allo stesso tempo rimurgina di più sulle cose, non si ferma finché tutti i pezzi del puzzle non sono al loro posto.
Cristiana Perla ha qualche dubbio in più (non sul moroso!) e, per ragioni di servizio, forse collabora un po' di meno. Ma quando si tratta di tirarsi fuori dai pasticci, chi chiama? Il suo capo, il commissario? No! Matteo! Insieme hanno scoperto che è bello giocare a Nick e Nora.
Il paesaggio è diventato sempre più parte integrante della narrazione: i boschi, i laghi, la luna; sì anche la luna è importante: basta leggere il titolo!
La rete di amici di cui Montesi si serve per le sue indagini è sempre lì, in appoggio.
E poi c'è Valentino Frattini, l'amico-giornalista a cui qualcuno fa un bruttissimo scherzo; Felice Santarelli, il commissario dalla scorza dura che avvolge un cuore tenero.
Ci sono tutti, insomma, e stanno tutti bene.
Come sta bene la storia, che leggerla ti da' un senso di armonia, ti rassicura al limite, pur essendo una storia di morti ammazzati e di mani mozzate. Ma sai che Montesi ha tutto sotto controllo.
Così come Marzia Musneci ha sotto controllo la sua scrittura.
Allora, abbiamo scovato l'Agatha Christie italiana? Nooo! A parte che io e la Christie non andiamo tanto d'accordo, quindi comunque il paragone non sarebbe corretto. Ma era per fare un nome.
Diciamo che Marzia cresce, e con lei la narrativa gialla italiana che, a differenza della situazione politica di questi giorni, sta spiccando il volo. Parere personale, eh!
In conclusione, un voto: 7,5. Pieno!
P.S.: una domanda personale a Marzia: Ma Cristiana parte per Quantico? devo aspettare la prossima storia per saperlo?

TIM


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* quello che lo scorso anno è stato vinto da Carlo Parri col suo Il metodo Cardosa 
** sapete: è facile leggere buoni libri spendendo poco. Se poi pensate che di ogni volume del Giallo Mondadori esiste anche l'ebook a 2,90...

giovedì 21 febbraio 2013

Egregio dottor Berlusconi, le scrivo per...

Egr. dottor Berlusconi (uso il titolo di dottore perché nel suo curriculum risulta una laurea, che spero sia vera e non solo millantata o comprata, come ha fatto qualche suo ex collega di coalizione in Regione Lombardia). 
Io non ho ancora ricevuto la famosa lettera con cui pubblicizza la sua idea di restituzione dell'IMU. Ci terrei ad averla, perché la voglio mettere in una cornice e sistemarla vicino al mio maxi poster del dipinto del Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo (e non ci legga nessun riferimento politico!).
Io non c'ero a Roma il 30 aprile 1993, quando l'allora presidente del Consiglio, nonché suo grande amico, Bettino Craxi fu bersagliato dalle monetine dopo essersi dimesso da segretario PSI ed essersi giustificato in parlamento per i finanziamenti illeciti al suo partito dicendo che era prassi comune per tutti. Ma se ci fossi stato avrei preso una di quelle monetine e l'avrei tenuta e conservata gelosamente, come segno del disprezzo dell'uomo della strada verso chi aveva finora sempre rubato perché: tanto fanno tutti così.
Perché, soprattutto, era il segno, semplice ma tangibile, che le cose stavano cambiando. Non che quel lancio di monetine abbia rappresentato l'inizio della fine della prima Repubblica, ma ne era un segno, il segno; così come l'omino che il 9 novembre 1989 va a scavalcare il muro di Berlino non rappresenta la caduta di un regime, ma ne è il segno tangibile, la sua fotografia.
Ora questa sua lettera rappresenta, o dovrebbe farlo, la fine di un certo modo di fare politica. Come dire che: abbiamo toccato il fondo.
Vedere arrivare una busta anonima con su scritto Avviso Importante - Rimborso IMU 2012, crea in chi la riceve una leggittima aspettativa: ho diritto a qualcosa; come quando un organo dello Stato ti avvisa di recarti per comunicazioni o (in questo caso) rimborsi in suo ufficio.
Aprendo poi la sua busta, però, ci si rende conto che non è così.
Ma è proprio vero che ci si rende conto che non è così?
Visti i comunicati dei sindacati e le file agli uffici postali direi proprio di no. La gente, tanta gente, specialmente pensionati e anziani, ha cominciato a recarsi ai patronati per chiederei moduli per questo ormai famoso rimborso. Perché ci ha creduto; non solo al fatto che lei rimborserà l'IMU* pagata lo scorso anno (su questo non voglio pronunciarmi: è un avvenimento futuro e non faccio l'indovino), ma che con quella lettera avrebbe avuto già i soldi in mano.
Noi italiani a volte siamo fatti così: ingenui e creduloni.
Ma io, egregio dottor Berlusconi (egregio, perché la cortesia dve stare sempre al centro di ogni rapporto individuale e sociale), volevo dire anche un'altra cosa.
Io quella lettera la voglio perché, come dicevo sopra, per me rappresenta un modo vecchio e, spero, sorpassato di fare politica.
La campagna elettorale dovrebbe servire per far conoscere il proprio programma, sviscerarlo nei minimi particolari (ecco perché non basta enunciare questioni di principio: chi non vorrebbe meno tasse e più servizi?), far capire alla gente, ad esempio, come farà un ipotetico futuro governo a trovare i soldi che si spenderanno per i progetti che si vogliono portare avanti.
Noi non siamo i futuri acquirenti di un nuovo modello di auto, che devono essere convinti con spot sbrilluccicanti e fantasiosi dove un bolide argentato sfreccia su una strada di montagna o in riva ad un lago da sogno.
Noi siamo persone, elettori, cittadini, che esigono il rispetto di essere trattati come adulti capaci di intendere e volere.
Come si saranno sentite tutte quelle persone che si sono messe in fila con la sua lettera in mano come fosse un viatico per accedere al paradiso terrestre, quando si sono sentite invece dire: è solo un biglietto di propaganda elettorale? Dove è andata a finire la loro dignità?
Spero che questo suo gesto, sicuramente studiato con tutti gli esperti di marketing che può trovare in una delle sue innumerevoli aziende, sia l'ultimo di un modo di fare politica truffaldina e mediatica. Cosa mi devo aspettare da un suo futuro governo se le premesse sono queste?
Voglio questa sua lettera, in originale, col mio nome e cognome sopra, per metterla al posto della monetina del 1993 che non ho, perché un domani, ai miei nipotini, potrò spiegare che ci sono stati tempi in cui in Italia esistevano purtroppo anche queste cose.
Naturalmente, tutto questo presupponendo che le cose possano davvero cambiare dal prossimo 26 febbraio 2013, il giorno dopo le elezioni. 

TIM

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* che poi, chi dice che l'IMU sia una tassa iniqua? ma noi sappiamo quali servizi stiamo finanziando quando paghiamo l'IMU? quando avete un minuto leggetevi con calma questo articolo.








venerdì 15 febbraio 2013

Carissimo Angelino, ti scrivo perché come te vengo dal sud

beh, non sono arrivato proprio così, ma...
Carissimo Angelino Alfano.
Io, uomo del sud profondo, emigrato al nord in cerca di lavoro e di una vita dignitosa, scrivo a te che vieni come me da quelle terre, perché tra qualche giorno ci saranno le elezioni politiche.
Penso che il tuo partito vincerà (purtroppo! dal mio punto di vista) le elezioni, perché in Italia, grazie alla riforma elettorale che anche tu hai scritto e votato, non vince chi ha più voti, ma chi si allea con le persone e i partiti giusti.
Perciò ho pensato di scriverti, visto che sei il candidato premier, cioè colui che, se il pdl vincerà, farà il presidente del consiglio. Almeno così è nei patti tra il tuo partito e gli italiani.
E lo faccio per dirti alcune cose.
Sono profondamente amareggiato e arrabbiato perché c'è qualcuno nel tuo partito che dice che è normale pagare le mazzette se si vuol lavorare a certi livelli; che l'imprenditoria è fatta così e sono falsi moralisti coloro che si scandalizzano di queste cose.
Mi sento deluso e schiaffeggiato quando sento dire, sempre da quel tuo collega di partito, che tu come futuro presidente del consiglio farai il condono (l'ennesimo!) per tutti quelli che le tasse non le hanno pagate e per tutti quelli che hanno costruito case fuori dalle regole, contando proprio sul fatto che: tanto poi ci sarà il condono. 
Ecco, io mi sento sconfitto da queste parole, come uomo anzitutto e poi come piccolissimo commerciante, perché ho sempre pagato le tasse fino all'ultimo centesimo e sempre alle scadenze giuste; ho sempre fatto gli scontrini ai clienti anche per i pochi centesimi di una busta da lettera. E quando ho preso una multa per divieto di sosta (l'unica in vita mia!) sono andato subito a pagarla, senza neanche contestare il fatto che il cartello era coperto alla visuale. E ho sempre pagato il canone Rai, il bollo dell'auto e tutto quello che c'era da pagare. E non ho mai falsificato la dichiarazione del mio stato patrimoniale per avere agevolazioni sulle prestazioni mediche o sull'acquisto di medicinali. Anche se quando lo dico tutti si fanno una risata e mi dicono che sono un babbeo (uso questo termine per non cadere nella volgarità usata da chi mi prende in giro).
Allora ho sempre vissuto fuori dal mondo?
E mi sento tanto più offeso perché vengo da una terra in cui queste cose deprecabili sono all'ordine del giorno, come ben sai anche tu che hai vissuto tanto tempo al sud; e queste cose mi vengono dette e passate come normali da uno che, invece, è nato e vissuto al nord.
Mi sento profondamente addolorato quando sento, ancora per bocca del tuo collega, che il probabile futuro governo che ti vedrà premier, rimetterà in vigore l'immunità parlamentare. Noi terroni sappiamo che moltissimi dei deputati e dei senatori inquisiti e/o condannati sono nostri conterranei e sappiamo perciò quanto male le loro vicende giudiziarie hanno fatto all'immagine della politica che hanno i nostri conterranei meridionali.
C'è poi un'altra cosa che il tuo collega ha promesso: la restituzione dell'IMU. Che mi può anche stare bene. Ma, mi chiedo, cosa può cambiare per me che ho versato solo 200 euro per quella tassa, o per tutti quei milioni di italiani che non si possono permettere una casa e quindi non si ritroveranno niente in tasca, o hanno tanti figli e hanno pagato magari solo qualche decina di euro? Cosa faranno con 30-40 euro in mano? Andranno a fare un mezzo carrello di spesa in qualche discount e i soldi saranno finiti. Mi viene però da pensare che questa promessa sarà ben vista da chi possiede più di una casa, magari data in locazione e da cui incassa un (giusto) affitto; o da quelli come lui che di case e ville ne possiede ben più di una o di una decina, e perciò si vedranno restituiti (se li avranno pagati!) anche migliaia se non centinaia di migliaia se non milioni di euro. Insomma, come dice un proverbio delle nostre parti: il cane morde sempre lo sciancato*!
Di un'ultima sua promessa voglio parlarti: i 4 milioni di posti di lavoro. Sì, è vero che ha poi subito detto di essere stato frainteso e di aver solo voluto augurarsi che le aziende aprano il cuore e il portafoglio e siano pronte ad assumere. Da meridionale a meridionale ti dico solo una cosa, e penso che sarai d'accordo con me: sul lavoro, che non c'è, non si può scherzare!

E concludo. Sai che noi del sud dobbiamo sbatterci sempre il doppio per avere certi risultati, perché dobbiamo anzituto dimostrare di essere uguali agli altri.
In questo caso, permettimi l'immodestia, mi sento un po' più uguale degli altri; o almeno di quegli altri che, come il tuo collega, si vanta di avere una mentalità economista e giuridicista più, per così dire, aperta.
Ecco, carissimo Angelino, queste cose te le volevo proprio dire, ti volevo far partecipe di questa mia tristezza. E quando sarai presidente del consiglio pensa a tutti quelli come me.
Perché sarai tu il presidente del consiglio che prenderà le decisioni se la tua coalizione vincerà, vero?

TIM

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* cioè: il cane morde sempre chi è mal vestito perché è povero. In altre parole: le cose brutte capitano sempre a chi non ha niente, perché il ricco riesce sempre a cavarsela.



giovedì 14 febbraio 2013

Ho delle piccole perdite...

Sto editando un libro che dovrebbe andare in tipografia per la fine del mese. Sarà una autoproduzione e tratta di... ve lo dico dopo.
Nel frattempo questa notizia delle dimissioni del papa. Che resterà su quella che viene definita la sedia di Pietro fino al 28 febbraio. Appunto la fine del mese.
Coincidenze? Forse si, forse no; a seconda di come si vede la cosa.
Perché il libro di cui vi parlavo ha per oggetto i messaggi rivelati dagli angeli ad un amico, e questi angeli hanno detto, tra l'altro, che il libro deve essere pubblicato tassativamente entro quella data. Ora possiamo credere o meno a queste rivelazioni; possiamo anche credere o meno che qualcuno abbia avuto dei messaggi direttamente dagli angeli. E arrivare anche a non credere nell'esistenza degli angeli.
Io mi sto limitando a farne un editing al meglio delle mie possibilità, come farei per chiunque.
Però... però...
Non dico che leggere un libro degli angeli mi abbia improvvisamente aperto gli occhi e da oggi in poi comincerò a camminare per strada alla continua ricerca di un essere alato appollaiato su un palo della luce o che pende da un filo.
Però...
... dev'essere bello credere.
Ci ripensavo qualche giorno mentre guardavo in Tv per l'ennesima volta quel capolavoro che è A spasso con Daisy con Morgan Freeman e Jessica Tandy. Ad un certo la scena si svolge in una chiesa protestante dove si sta celebrando il rito funebre per Idella, la cameriera di colore di Daisy Werthan e il coro sta cantando un inno per lei.
A quel punto mi sono detto: deve essere bello credere. Credere in un dio.
E mi sono sorpreso nell'averlo pensato. E soprattutto mi sono sorpreso dall'aver sentito questa domanda prima all'altezza del cuore e poi uscire dal cervello.
Cosa può significare un pensiero così?
È nostalgia? Nostalgia significa che si è conosciuto qualcosa o qualcuno e ora, nella sua mancanza, si vorrebbe invece la sua presenza.
È mancanza? Anche qui si presume che si sia avuta l'esperienza e se ne senta, appunto, la mancanza.
E poi mi sono detto che avere fede va al di là di cose cerebrali come l'analizzare la mancanza, la nostalgia. 
È che nella nostra società occidentale pure uno cerebrale come me non può che pensare ad un dio e associarne subito l'idea ad una chiesa, una struttura gerarchica, un cupolone, uomini che scivolano nelle processioni svolazzando in una lunga gonna nera.
Magari dio non è così. Magari dio ha altri modi di mostrarsi. Magari dio non si mostra e non si mostrerà mai in nessun modo e in nessuna forma, diretta, correlata, approssimativa che sia.
Sono confuso insomma. L'errore più grosso che sto facendo in questi giorni (si sarà un motivo se latito da così tanto tempo in rete! oltre che per l'editing, dico) è proprio quello di cercare risposte in altri libri, scelti a caso dalla mia libreria personale. Ma che risposta ci può essere in un libro fatto di parole, per quanto belle e/o illuminanti, a domande che non nascono dalla mente, ma dalla mente transitano solamente?
Non so fra quanto ci risentiremo e se ci sarà un domani a questo blog. O magari già domani posterò ancora.
Per intanto ascolto Guccini.




Il mio Leopardi, le tue teologie: "Esiste Dio ?" Le risate più pazze

E cerco di tamponare quelle piccole perdite.

TIM

martedì 5 febbraio 2013

Quelli che...

Quelli che... i barbari sognanti si sono svegliati. E si sono ritrovati cornuti e derubati (dai barbari pragmatici)!
Quelli che... Berlusconi promette di restituire l'IMU agli italiani e di fare il condono fiscale tombale. Visto che ha iniziato la sua carriera suonando sulle navi da crociera, si può parlare di... promesse da marinaio?
Quelli che...  "Caro, vorrei vivere una relazione aperta!". "Certo cara, vieni che ci penso io!"
Quelli che... Berlusconi adotta una cagnolina. Ha dichiarato che pensava fosse la nipotina di Snoopy.
Quelli che... nei sondaggi il movimento di Beppe Grillo viaggia sulle stesse percentuali di quello di Monti. C'è poco da fare: gli italiani sono portati per la farsa!
Quelli che... Balotelli è andato al Milan. "Si è trattato di un invito ad Allegri a fare la raccolta differenziata" ha dichiarato il patron Berlusconi.
Quelli che... 50 sfumature di grigio. Ovvero come trom***rsi il... portafoglio di una casalinga inquieta e far felice anche il marito!
Quelli che... Berlusconi fa una proposta choc alle famiglie: tornerà lo jus primae noctis e lui prenderà il posto del feudatario. I mariti sono avvertiti! (questa è vera, non è una battuta! guardate qua sotto:)



Quelli che... basta: è troppo facile fare dell'umorismo sfruttando il nome di Berlusconi. È come andare a vendere viagra allo svincolo di Arcore!

TIM


sabato 2 febbraio 2013

Pepe Mujica: la politica come servizio

Al volo.
Stamane ho trovato sulla mia pagina FB una cosa rarissima per questo moribondo (a mio modo di vedere) social network: un link bello e intelligente. E così ho scritto un piccolo articolo per Twoorty.
Eccolo.
"Mi chiamano il presidente più povero del mondo, ma io non mi sento povero. I poveri sono coloro che lavorano solo per cercare di mantenere uno stile di vita costoso e vogliono sempre di più. E’ una questione di libertà. Se non si dispone di molti beni allora non c'è bisogno di lavorare per tutta la vita come uno schiavo per sostenerli, e si ha più tempo per se stessi." (José "Pepe" Mujica, Presidente dell'Uruguay)
Mujica vive con 800 euro al mese e versa i restanti 9000 del suo stipendio ai poveri, a cooperative sociali e ONG del suo paese. Vorrei chiedere a tutti i candidati alle prossime elezioni italiane, di qualsiasi partito, di sottoscrivere un impegno del genere (vivere con lo stipendio medio di un italiano e devolvere il rimanente ognuno per un'opera sociale) e di rispettarlo una volta eletti. Sarebbe un bel passo verso una politica nuova, al servizio del cittadino. E vorrei chiedere che venga messo in costituzione che il tetto massimo dello stipendio di un deputato o di un top manager pubblico non superi una cifra che gli permetta di condurre una vita dignitosa e in linea con quella degli altri italiani. Forse così svecchieremmo tante poltrone su cui siede gente che è lì solo per arricchirsi e si darebbe spazio a chi si vuole impegnare perché ci crede.


TIM
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